(02) Il Sortilegio Del Corvo by James Barclay

(02) Il Sortilegio Del Corvo by James Barclay

autore:James Barclay [Barclay, James]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788842916994
Google: NckhTwEACAAJ
Amazon: 8842916994
editore: Nord
pubblicato: 2010-12-31T23:00:00+00:00


L'ingresso di Sha-Kaan nella terra della stirpe non aveva una nota trionfale come la volta precedente. Il drago scivolò nella nebbia quasi inosservato; solo quando atterrò, annunciò il suo arrivo ai vestare al suo servizio.

Nella sala d'interscambio c'era Elu-Kaan. Aveva la testa e il collo coperti da ferite di ogni tipo; teneva un'ala spiegata, con la membrana sfregiata e secca, ma integra. Fu il suo respiro a preoccupare Sha-Kaan: rapido e irregolare, come se i polmoni avessero perso la loro capacità e a ogni inspirazione sfregassero su punte di pietra.

Stanco e sofferente dopo la battaglia e il lungo volo fino a Teras, Sha-Kaan ordinò subito ai vestare di occuparsi di Elu-Kaan; poi si distese e posò la testa al suolo, accanto a quella del suo successore.

Da vicino, il muso del giovane drago era ricoperto da una miriade di graffi praticati dagli artigli e dalle zanne degli Arakhe. Quasi inattaccabili dal fuoco di drago, erano un nemico pericoloso, ma di rado si avventuravano all'esterno del loro regno per infastidire gli enormi animali di cui non osavano carpire le anime. Il Manto Demoniaco tuttavia violava la sacralità dello spazio interdimensionale; Elu-Kaan si era imbattuto nella furia innata degli Arakhe e aveva rischiato di pagare il prezzo più alto.

Non c'era nessun contatto formale tra le due razze. La loro dottrina era semplice: presumeva che tutti gli altri esseri di tutte le dimensioni fossero inferiori, che andassero usati e, se necessario, distrutti. Sha-Kaan, che nella sua lunga vita li aveva incontrati solo una volta, riconosceva che nella maggior parte dei casi quella convinzione era fondata. I draghi, e ormai anche gli umani e gli elfi, avevano imparato a utilizzarli o a trattare con loro, e ciò rendeva gli Arakhe ancora più imprevedibili.

Quando sentì l'alito di Sha-Kaan sulla faccia, Elu-Kaan aprì esitante gli occhi. Dal naso gli colava un liquido scuro che per il momento era stato ignorato dai vestare, concentrati sull'ala, sulle squame e sulla pelle che ricoprivano la cavità toracica. «Mi dispiace, Sha-Kaan, ho fallito», disse il giovane drago, con voce stridula e affannosa.

«Parla con la mente, Elu-Kaan, sono aperto a te. Riposa la gola e i polmoni.»

«Grazie.» Elu-Kaan inviò un messaggio di gratitudine per l'onore di parlare col Grande Kaan.

«Presto potrai farlo di diritto», replicò Sha-Kaan. «Ora raccontami del tuo viaggio e del tuo incontro con gli Arakhe. Non hai fallito. La tua era una missione rischiosa, e il fatto che tu sia sopravvissuto dimostra la tua capacità e la tua forza. Se ti dovessi stancare, dimmelo e continueremo più tardi.»

«Sei ferito, Grande Kaan.»

«Pensa alle tue ferite. Devo riferire le tue informazioni al mio dragonene. Parla finché riesci.»

Elu-Kaan fece il respiro più profondo che poté. Il corpo gli tremò per lo sforzo e per il dolore.

Sha-Kaan si chiese di nuovo a quale lesione fossero dovuti, ma pensò di domandarlo in seguito a un vestare.

«È difficile percorrere il corridoio dimensionale senza un dragone-ne come riferimento, ma io sono riuscito a seguire le correnti e i riferimenti che conoscevo, e il segno di Balaia è forte.



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